Frutta al posto dei pasti principali: quanto è corretto?

L’argomento che stiamo per affrontare in questo articolo, probabilmente potrebbe spiazzare qualcuno. La credenza che la frutta sia sempre un’ottima idea, infatti, è assai diffusa ed affermata. Con maggiore incidenza durante le giornate estive e caratterizzate da temperature eccessivamente alte, molti tendono ad incrementare il quantitativo di pasti freschi da assumere durante la giornata e, chi la preferisce in tutto e per tutto, non si fa scappare l’occasione di mangiare della frutta. Quanto è giusto? Vediamolo insieme nelle prossime righe.

La prima cosa da considerare ed affermare a gran voce è che la frutta è un pasto molto salutare e non smetterà mai di essere tale. Essa è ricca di nutrienti che giovano il nostro orgnaismo in maniera fondamentale come vitamine, fibre, sali minerali e, generalmente, ha anche un basso apporto calorico. Ciò che dovremmo considerare, però, è che essendo dotata di zuccheri con la sua naturale presenza di fruttosio, può diventare anche un potenziale killer. Dunque a cosa diremo di no? Beh, come sempre ai quantitativi eccessivi ed esagerati. Come abbiamo ripetuto più volte, infatti, nessun cibo fa ingrassare se assunto nelle giuste quantità. In secondo luogo, no all’abitudine di sostituire del tutto i pasti principali con della frutta.

È importante ricordare, a questo proposito, che i pasti costituiti da un solo alimento, non sono mai la scelta giusta in quanto esso non può fornirci da solo tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Secondo la vecchia e cara dieta mediterranea, ad esempio, un pasto completo dovrebbe contenere una dose di carboidrati pari al 55-65%, una di proteine del 15-20% ed una di lipidi pari al 20-30%. 

Il percorso degli zuccheri

Dal lato tecnico, la spiegazione più appropriata, riguarda il fatto che il fruttosio presente nella frutta che mangiamo, durante l’apposito processo metabolico, subisce una trasformazione che lo rende glicogeno, e dunque ottima energia di riserva per il nostro organismo. Questo processo, però, avviene a seguito del passaggio dal fegato; ciò comporta che una volta raggiunto il quantitativo necessario per dare forza a tutte le nostre azioni quotidiane e notturne, il corpo smette di modificare questa sostanza che, in parole povere, si riduce ad assumere la forma di vero e proprio grasso corporeo; fenomeno che, vogliamo essere chiari, accade con tutti i tipi di cibi che, consumati in grandi quantità, ci fanno oltrepassare il nostro fabbisogno calorico giornaliero. 

Dunque, come sempre, il segreto sta nel sapersi regolare con le quantità ed anche un po’ con la tipologia di frutto che vogliamo mangiare; quella a basso indice glicemico come la mela, la pera o la pesca, ad esempio, è piuttosto innocua, mentre altri frutti come la banana ed il kiwi sono da tenere più a bada. Con questo non vogliamo dire che, ogni tanto, sostituire la frutta ad un pasto sia un’azione abominevole, l’importante è che non diventi un’abitudine, perchè con l’intento di fare del bene, facciamo peggio.